Schede Film 2014
UMBERTO D.

REGIA – Vittorio De Sica
PRODUTTORI – Giuseppe Amato, Vittorio De Sica, Angelo Rizzoli
MONTAGGIO – Eraldo Da Roma
MUSICHE – Alessandro Cicognini
CAST – Carlo Battisti, Maria Pia Casilio, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Elena Rea
ANNO DI PRODUZIONE – 1952
DURATA – h 1.31
TIPOLOGIA – Drammatico
SINOSSI – Un anziano funzionario ministeriale in pensione non se la passa particolarmente bene dal punto di vista economico e da quello degli affetti. Vive infatti solo, con un cane e la domestica. Le scarse risorse economiche non gli consentono più quale decoro di vita consono alla sua cultura e al suo decoro. In un soprassalto di dignità decide allora di togliersi la vita per non essere più di peso agli altri, ma sarà il suo cane ad riconciliarlo involontariamente con il mondo.
BIOFILMOGRAFIA DELL’AUTORE – Vittorio De Sica (Sora, 7 luglio 1901 – Neuilly-sur-Seine, 13 novembre 1974) è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano. Una delle figure preminenti del cinema italiano e mondiale, è stato inoltre attore di teatro e documentarista. È considerato uno dei padri del Neorealismo e, allo stesso tempo, uno dei più grandi registi ed interpreti della Commedia all’italiana. De Sica compì il suo esordio dietro la macchina da presa nel 1939 sotto l’egida di un potente produttore dell’epoca, Giuseppe Amato, che lo fece debuttare nella commedia Rose scarlatte. Fino al 1942 la sua produzione da regista non si discosta molto dalle commedie misurate e garbate simili a quelle di Mario Camerini: ricordiamo Maddalena… zero in condotta (1940) con Carla Del Poggio e Irasema Dilian, e Teresa Venerdì (1941) con Adriana Benetti e Anna Magnani. A partire dal 1943, con I bambini ci guardano (tratto dal romanzo Pricò di Giulio Cesare Viola) iniziò, insieme a Zavattini ad esplorare le tematiche neorealiste. Dopo un film a sfondo religioso realizzato nella Città del Vaticano durante l’occupazione della capitale, La porta del cielo (1944), il regista firma, uno dietro l’altro, quattro grandi capolavori del cinema mondiale: Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), ricavato dal romanzo omonimo di Luigi Bartolini, Miracolo a Milano (1951), tratto dal romanzo Totò il buono dello stesso Zavattini e Umberto D. (1952), pietre miliari del neorealismo cinematografico italiano. I primi due ottengono l’Oscar come miglior film straniero e il Nastro d’argento per la migliore regia. Nonostante ciò, alla presentazione di Sciuscià in un cinema milanese, il regista venne accusato da uno spettatore presente in sala di rendere una cattiva immagine dell’Italia. Dopo questa irripetibile quadrilogia, De Sica firmò altre opere molto importanti: L’oro di Napoli (1954) tratto da una raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, Il tetto (1955) che è considerato il suo passo d’addio al neorealismo, quindi l’acclamatissimo La ciociara, del 1960, tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia, che vanta una vibrante interpretazione di Sophia Loren, la quale vinse tutti i premi possibili: Nastro d’argento, David di Donatello, Palma d’oro al Festival di Cannes e il Premio Oscar per la miglior attrice. Con la Loren lavorò anche in seguito, nel celebre episodio La riffa inserito nel film collettivo Boccaccio ’70 (1962), quindi in coppia con Marcello Mastroianni in Ieri, oggi e domani (1963), tre indimenticabili ritratti di donna (la popolana, la snob e la mondana) e terzo suo Oscar, Matrimonio all’italiana (1964), trasposizione di Filumena Marturano di Eduardo De Filippo, e I girasoli (1970). Nel 1970 ottenne un quarto Premio Oscar con la trasposizione filmica del romanzo di Giorgio Bassani Il giardino dei Finzi-Contini, storia drammatica della persecuzione di una famiglia ebrea ferrarese durante il fascismo; quest’opera ottiene anche l’Orso d’oro al Festival di Berlino del 1971. L’ultimo film da lui diretto è la riduzione di una novella di Luigi Pirandello, Il viaggio (1974), interpretato ancora da Sophia Loren, accanto a Richard Burton.
GIULIANO GEMMA – UN ITALIANO NEL MONDO

REGIA – Vera Gemma
CAST – Giuliano Argento, Dario Argento, Monica Bellucci, Ennio Morricone
ANNO DI PRODUZIONE – 2013
TIPOLOGIA – Documentario
DURATA – 82’
SINOSSI – L’attore Giuliano Gemma è considerato una delle star più popolari dei cult movies italiani degli anni Settanta, oltre che dei gloriosi spaghetti western. La sua carriera e la sua vita sono raccontate attraverso immagini e testimonianze dirette dalla figlia Vera e con interviste a personaggi di spicco come Dario Argento, Monica Bellucci, Barbara Bouchet, Bud Spencer, Lina Wertmuller ed Ennio Morricone.
IO NON LO SO ANCORA

REGIA – Fabiana Sargentini
SOGGETTO E SCENEGGIATURA – Fabiana Sargentini e Morando Morandini
CAST – Giulio Brogi, Donatella Finochiaro
ANNO DI PRODUZIONE – 2012
TIPOLOGIA – Drammatico
DURATA – 83’
SINOSSI – Giulia ha raggiunto l’ospedale di Levanto per sottoporsi a esami ginecologici in base ai quali si deciderà se è incinta oppure se è affetta da menopausa precoce. Ettore, ottantenne, che è affetto da una tosse insistente, quasi la investe uscendo dallo stesso ospedale. Scoperta l’impossibilità di prendere un treno per il ritorno a causa di uno sciopero i due trascorrono l’intera giornata insieme, un arco di tempo che cambierà il loro modo di guardare al futuro.
MAIDAN MASSACRE

PRODUTTORE – Garry G Lupo
REGISTA – John Beck-Hofmann
DURATA – 58’
GENERE – breve documentario
SINOSSI – Maidan Massacre è un documentario investigativo nelle sparatorie avvenute il 20 febbraio 2014, quando circa 50 persone sono state freddate per le strade di piazza dell’Indipendenza di Kiev. Il massacro è stato il risultato di una massiccia protesta lunga tre mesi contro l’ex governo di Viktor Yanukovich e la sua decisione di respingere un accordo commerciale con l’UE. Anche se nessuna indagine approfondita è stata condotta, la colpa è stata immediatamente posta su gli ufficiali che hanno prestato servizio sotto Yanukovich. Questo programma indaga sulla scena del crimine, intervistando coloro che erano lì quando si sono verificate le riprese, e cerca di rispondere alle domande su chi era veramente a sparare quel giorno in piazza dell’Indipendenza di Kiev – un luogo conosciuto per il popolo ucraino, come Maidan.
UN ALBERO INDIANO

REGIA – Silvio Soldini, Giorgio Garini
DURATA – 43’
SOGGETTO E SCENEGGIATURA –Silvio Soldini, Giorgo Garini
CAST – Felice Tagliaferri, Carmo Noronha, Rosa Mystica Wallang, Bertha Glyndykes Dkhar, Alberto Tagliaferri.
MONTAGGIO- Giorgo Garini
ANNO DI PRODUZIONE – 2014
TIPOLOGIA – Documentario
SINOSSI – Felice Tagliaferri, scultore non vedente, durante un viaggio in India decide di tentare una sfida apparentemente impossibile: insegnare il linguaggio dell’arte a un gruppo di bambini ciechi, sordi e sordo-ciechi. Il documentario è un intenso reportage che esprime appieno i valori della Fondazione CBM: l’inclusione, il lavorare insieme, l’apertura alle differenze e la trasparenza
FILMOGRAFIA DEGLI AUTORI – Silvio Soldini: L’aria Serena dell’Ovest, Un’anima divisa in due, Le acrobate.
Giorgio Garini: Frammenti di una storia tra cinema e periferia, Rom Tour, Un paese diverso.
IL SEME ED IL MARE

REGIA – Riccardo Casamonti
PRODUTTORI –FOTOGRAFIA – Paolo Lazzerini
SOGGETTO E SCENEGGIATURA – Riccardo Casamonti
MONTAGGIO – Paolo Lazzerini
MUSICHE – Les Arnò
CAST – Paolo Maggini, J.A. Smith Lo Cascio, Riccardo Casamonti, Maria Luisa Beilowa, Abderrazak Kamal, Salvatore Firicano, Vincenzo Pragliola, Maria Masini, Marcello Ziccone, Stefano Lazzi, Corrado Pinizzotto, Rossano Canocchi, Antonio Casati, Umberto Betti, Mario Brogi, Sergio Stolli, Federica Gani, Sergio Turi, Giuliano Stoppo
ANNO DI PRODUZIONE – 2013
TIPOLOGIA – Commedia
PRODUZIONE – ENNEBIFILM – no budget film, AMARCASOLE, PRO LOCO CASOLE D’ELSA
SINOSSI – Il seme ed il mare è la storia di Pietro Mariani, un anziano professore di Casole d’Elsa, che decide di andare in Marocco a cercare il suo primo, perduto amore. Dopo aver arruolato nell’impresa Ahmed, ambulante marocchino che fa il porta a porta e Nanni, barista di Casole che vanta un passato nella Legione Straniera si mette in viaggio…
HALF OF A YELLOW SUN

REGIA – Biyi Bandele
SOGGETTO E SCENEGGIATURA – Chimamanda Ngozi Adichie e Biyi Bandele
PRODUTTORI – Andrea Calderwood
MONTAGGIO – Chris Gill
MUSICHE – Ben Onono e Paul Thomson
COSTUMI – Jo Katsaras
CAST – Anika Noni Rose, Chiwetel Ejiofor, Thandie Newton.
ANNO DI PRODUZIONE – 2013
DURATA – 111’
TIPOLOGIA – Drammatico
Sinossi: Due sorelle gemelle, figlie di un ricco industriale di Lagos, rientrano in Nigeria dagli studi londinesi alla vigilia dell’indipendenza. Come per il nuovo gigante africano, il futuro si presenta gravido di promesse per le due ragazze, tanto sul piano professionale che su quello dei sentimenti. Ollana si trasferisce nel nord, a Kano, dove inizia ad insegnare all’università e intreccia una relazione con il giovane medico progressista Odenigbo; Kainene, innamorata di Richard, uno scrittore inglese, rileva gli affari del padre a Port Harcourt. Entrambi gli idilli sono però destabilizzati da una parte dalle tensioni personali tra i personaggi, dall’altra da quelle tra le diverse etnie che popolano la Nigeria. Con la secessione del Biafra e la conseguente guerra civile, la famiglia è sottoposta a prove di sopravvivenza sempre più dure, che non risparmieranno gravi lutti prima della fine del conflitto. Tratto dall’omonimo romanzo di Chimamanda Ngozi Adichie.
KON – TIKI

REGIA – Joachim Rønning, Espen Sandberg
PRODUTTORI – Aage Aaberge, Jeremy Thomas, Lars Blomgren
CASA DI PRODUZIONE: Nordisk Film Production, Recorded Picture Company, Aircontactgruppen, DCM Productions
FOTOGRAFIA – Geir Hartly Andreassen
MONTAGGIO – Perry Eriksen e Martin Stoltz
MUSICHE: Johan Söderqvist
SCENOGRAFIA – Karl Júlíusson, Lek Chaiyan Chunsuttiwat, Louise Drake af Hagelsrum
COSTUMI – Stine Gudmundsen- Holmgreen, Louize Nissen
CAST – Pål Sverre Hagen, Anders Baasmo Christiansen, Tobias Santelmann, Gustaf Skarsgård, Odd-Magnus Williamson, Jakob Oftebro, Agnes Kittelsen.
ANNO DI PRODUZIONE – 2012
DURATA – 118’
TIPOLOGIA – Drammatico
SINOSSI – Convinto in tutto e per tutto delle sue teorie, solide per via delle numerose prove raccolte durante i suoi anni a Fatu Hiva, l’etnografo Thor Heyerdahl sosteneva l’ipotesi secondo cui i popoli pre-colombiani colonizzarono la Polinesia viaggiando per oltre 8000 chilometri su delle zattere. Una teoria considerata pazzesca nella seconda metà degli anni ’40, tanto assurda da costringere Heyerdahl a dimostrare di persona d’aver ragione: costruì una zattera, la Kon Tiki (rinominata come il dio del Sole), e ripercorse le correnti esattamente come fecero gli Inca oltre un millennio e mezzo fa.
BIOFILMOGRAFIA dei REGISTI
Joachim Rønning – regista norvegese nato Hans (Sandefjord, 30 maggio 1972). Spesso lavora in coppia con Espen Sandberg (entrambi nativi di Sandefjord, Norvegia). Quando lavorano in team, si fanno chiamare Roenberg (una combinazione tra i loro soprannomi). Sono comproprietari della più grande società di produzione per spot della Scandinavia chiamata Motion Blur. Nel 2006 debuttarono nel mondo del cinema con il film Bandidas, con Penélope Cruz e Salma Hayek, che fu rilaciato in tutto il mondo grazie ad EuropaCorp e Twentieth Century Fox. Questo film fu scritto e prodotto dal leggendario regista francese Luc Besson. Il loro ultimo film, Kon-Tiki, fu candidato agli Oscar del 2013 come miglior film straniero.[1] Il duo è stato scelto per dirigere il quinto capitolo dei Pirati dei Caraibi.[2] Joachim Rønning ha due figlie e una moglie, Kristin. Vivono ad Oslo, in Norvegia.
Espen Sandberg – (Sandefjord, 17 giugno 1971) regista e produttore pubblicitario norvegese, nominato agli Oscar. Lavora spesso in coppia con il suo amico d’infanzia e regista Joachim Rønning, insieme hanno diretto molti progetti come Bandidas (2006), Max Manus: Man of War (2008) e Kon-Tiki (2012). I due hanno ricevuto una nomination all’85th Academy Awards per il miglior film in lingua straniera, grazie a Kon-Tiki[1] Primi anni e carriera Espen Sandberg è nato a Sandefjord, in Norvegia, il 17 giugno del 1971. Ha frequentato dal 1992 al 1994, insieme a Rønning, una scuola di cinema a Stoccolma e nel 1993 hanno fondato la loro compagnia, chiamata Roenberg. Il duo ha diretto anche lo spot di Budweiser per il Super Bowl del 2000. Nel 2006, insieme al suo socio, ha diretto la commedia western francese Bandidas, in Messico interpretata da Salma Hayek e Penelope Cruz. In Norvegia Rønning e Sandberg si sono fatti conoscere ulteriormente girando, nel 2008, Max Manus: Man of War con Aksel Hennie nel ruolo di protagonista. Nel 2012, Espen e Joachim si interessarono ad una nuova grande pellicola: Kon-Tiki. Lo sviluppo di questo nuovo film fu mostrato ad una esposizione al Kon-Tiki Museum ad Oslo. Il film è stato pubblicato nel 2012 riscontrando delle buone recensioni è fu nominato come miglior film straniero all’85th Academy Awards. Nel 2013 Sandberg e Rønning sono stati scelti per dirigere il quinto capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi, le cui riprese inizieranno nei primi mesi del 2014.
FEDELE ALLA LINEA

REGIA – Germano Maccioni
PRODUTTORI –Ivan Olgiati, Stefania Marconi
FOTOGRAFIA – Marcello Dapporto
SOGGETTO E SCENEGGIATURA – Germano Maccioni
MONTAGGIO – Walter Cavatoi, Germano Maccioni
MUSICHE – CCCP , CSI Giovanni Lindo Ferretti, Lorenzo Esposito Fornasari, Germano Maccioni
CAST – Giovanni Lindo Ferretti
ANNO DI PRODUZIONE – 2013
TIPOLOGIA – Documentario
PRODUZIONE – Articolture, Apapaja
SINOSSI – Giovanni Lindo Ferretti, persona pubblica e uomo privato, negli anni disorienta fan e opinione pubblica manifestando un pensiero libero e forte, senza sottrarsi a critiche e fraintendimenti. Un dialogo intimo tra le mura di casa che ripercorre un intero arco esistenziale: dall’Appennino alla Mongolia, attraversando il successo, la malattia e lo sgretolarsi di un’ideologia. Il ritorno a casa infine, tra i suoi monti, per riprendere le fila di una tradizione secolare. Sullo sfondo il suo ultimo ambizioso progetto, Saga. Il Canto dei Canti, opera epica equestre che narra il legame millenario tra uomini, cavalli e montagne. Fedele alla linea è un dialogo, basato su un’alchimia tra soggetto e regista che permette di intravedere quegli spazi, fisici e non, abitualmente celati, che restituiscono prospettive inusuali sulla persona. Pensiero politico-intellettuale e attitudine punk, cristianesimo e comunismo, musica popolare e letture salmodianti, palcoscenico e stalla: questioni esistenziali e storie famigliari che tratteggiano un percorso anticonformista, coerentemente controcorrente.
FILMOGRAFIA DELL’AUTORE – Cose Naturali (Italia, 2010), My Main Man (Italia, 2009), Lo stato di Eccezione (Italia, 2007).
THE BUTTERFLY’S DREAM

(Titolo originale: KELEBEGIN RUYASI)
REGIA – Yilmaz Erdogan
PRODUTTORE – Necati Akpinar
PRODUTTORE ESECUTIVO – Pelin Ekinci Kaya
MUSICA – Rahman Altin
FOTOGRAFIA – Rahman Altin
MONTAGGIO – Bora Göksingöl
SCENEGGIATORE – Yilmaz Erdogan
CAST – Kivanç Tatlitug, Mert Firat, Belçim Bilgin, Farah Zeynep Abdullah, Yilmaz Erdogan.
DURATA- 138’
SINOSSI- La storia, ambientata in una cittadina turca, ruota intorno a due buoni amici, Rustu Onur e Muzaffer Tayyip Uslu, che hanno ciascuno una visione molto diversa della vita, ma condividono due passioni: scrivere poesie e ammirare le belle donne. Il loro mondo è capovolto quando posano gli occhi sulla splendida Suzan, la figlia di un industriale locale, che è appena arrivato da Istanbul.
Biofilmografia del regista – Yilmaz Erdogan ( nato il 4 Novembre 1967, Hakkari, Turchia) è un regista, attore e poeta. Trascorre la sua infanzia ad Ankara fino al suo trasferimento a Istanbul insieme alla sua famiglia. Nel 1987, abbandona gli studi di ingegneria civile presso l’Università tecnica di Istanbul e si unisce a On Duty Teatro Staff, gestito da Ferhan Şensoy. Nel 1988, fonda la sua compagnia teatrale, Güldüşündürü, e mette in scena una produzione di successo “Solimano il Magnifico e Rambo”.
Nel 1994, fonda il Beşiktaş Cultural Center con il suo socio in affari Necati Akpınar . Ha anche continuato il suo successo teatrale con una serie di spettacoli e musical, tra cui il suo one man show, Cebimdeki Kelimeler, e ha registrato un album chiamato Poesia, Kayıp Kentin Yakışıklısı, che comprende diciassette poesie accompagnate da musica tradizionale turca.
Ha raggiunto il suo più grande successo con il film commedia Vizontele (2001), da lui scritto, diretto e interpretato. Questa è stata seguita da un sequel, Vizontele Tuuba (2004), che ha anche prodotto, e Magic Carpet Ride (2005). Una seconda prova per la sua popolare serie televisiva Bir Demet Tiyatro (2006-2007) seguita su ATV, e il film commedia di Natale Jolly Life (2009). Ha anche prodotto i film commedia di successo Eyyvah Eyvah (2010) e Cok per copertura Hareketler Bunlar (2010). Nel 2013, ha diretto The Butterfly’s dream.
Le faremo sapere
REGIA E PRODUZIONE – Nicola Liguori e Francesco De Simone
CAST – Etienne Pezzuto, Michele Mastroani, Marka Bengala, Giuseppe Ciccone, Eleonora Puglia, Massimo Arduini.
ANNO DI PRODUZIONE – 2014
TIPOLOGIA – Documentario
SINOSSI – l primo docufilm dedicato al dietro le quinte del mondo dello spettacolo, dove i protagonisti sono dei giovani ballerini che si preparano a un’audizione di danza, raccontando delle storie di umanità contemporanea e allo stesso tempo svelando cosa si nasconde dietro le selezioni di uno spettacolo dedicato all’affascinante universo tersicoreo.
FILMOGRAFIA DEGLI AUTORI – Nicola Liguori è un giornalista televisivo e produttore cinematografico. È direttore del Festival Internazionale del Cortometraggio Corti and Cigarettes.
Francesco De Simone è un ballerino professionista e coreografico televisivo. È direttore dell’Accademia IAC- Italian Arts Center.
“Medeas” di Andrea Pallaoro

PRODUTTORI – Jonathan Venguer, Gina Resnick, Kyle Heller ed Eleonora Granata Jenkinson
SOGGETTO E SCENEGGIATURA – Orlando Tirado
FOTOGRAFIA –Chayse Irvin
MONTAGGIO – Arndt Peemoeller e Isaac Hagy
CAST – Catalina Sandino Moreno, Brian F., Catalina Sandino Moreno. Brian F. O’Byrne, Kevin Alejandro, Ian Nelson, Mary Mouser, Maxim Knight, Jake Vaughn, Patrick Birkett, Tara Buck, Granville Ames, Angel Amaral, Nevaeh & Kaya Clayton.
ANNO DI PRODUZIONE – 2013
DURATA – 97′
TIPOLOGIA – Drammatico
La tragedia di Euripide, “Medea”, riveduta al maschile grazie al tocco sapiente di Andrea Pallaoro, che azzecca sia la location (una desolante provincia americana), sia il personaggio principale, Ennis e le sue ossessioni. In breve, un ritratto di famiglia in un interno, quello di una casa rurale americana. Ennis è pazzo di gelosia per la moglie Christina, che lo tradisce con un altro uomo. I due figli adolescenti sognano una metropoli per fuggire dalla provincia americana. Attenzione, però: l’opera prima di Pallaoro non analizza un semplice “menage a trois”, ma scava nell’animo del protagonista, un uomo assillato dai problemi economici e pazzo di gelosia che, dopo aver fatto visita al vecchio padre, mette in atto il suo folle piano. In un paesaggio desolante e rarefatto, la famiglia di Ennis di presenta come un atomo in mezzo al nulla, senza nessun legame con l’esterno. Il regista non giudica i suoi personaggi ma ne esplora la depressione profonda e i relativi gesti (il protagonista crede che, comprando un televisore di ultima generazione, la moglie possa ritornare da lui), accompagnati da conflitti insanabili che sfociano nella pazzia del protagonista. La sua depressione coinvolge tutta la famiglia, preda di rituali quasi ossessivi e di una infinita noia. Ed è forse proprio per questo che il televisore diventa un totem intorno al quale Ennis raduna una famiglia i cui componenti sono ormai diventati l’oggetto della sua ossessione. Esecrabile narciso, alla fine distrugge la relazione tra madre e figli.
Giudizio: film impegnativo (la critica gli assegna bene quattro stelle) quindi opera prima da non perdere.
“È la mia prima volta!” di Claudio Serughetti

REGIA – Claudio Serughetti
PRODUTTORI – Andrea Petrozzi, Claudio Serughetti
FOTOGRAFIA – Mario Pantoni, Stefano De Concilio
SOGGETTO E SCENEGGIATURA – Claudio Serughetti
MONTAGGIO – Elisabetta Abrami
MUSICHE – Marco Locurcio, Claudio Serughetti
CAST – Emanuel Caserio, Eleonora Mancini, Cinzia Mascoli, Gianni Pellegrino, Anna Ferraioli Ravel, Francesco Barbato, Mattia Calise, Carlo Freccero, Don Andrea Gallo, Beppe Grillo, Giulia Innocenzi, Giorgia Meloni, Vittorio Sgarbi, Jean Leonard Touadi
ANNO DI PRODUZIONE – 2014
DURATA – 74’
TIPOLOGIA – Documentario
PRODUZIONE – The Coproducers
SINOSSI – Nicolò, poco più che ventenne, è alla vigilia della sua prima volta. Quest’anno è chiamato a votare, sa di avere una grande responsabilità e non vuole sbagliare. E come in una sorta di iniziazione sessuale, vuole arrivare al “lieto evento” preparato.
Questo mockumentary, vuole raccontare la sua ossessiva ricerca e le emozioni di un ex adolescente che è sul punto di diventare un cittadino.
FILMOGRAFIA DELL’AUTORE – Claudio Serughetti è laureato in psicopedagogia all’università di Padova (1992). All’attività di autore-regista associa quella di pittore e musicista, con un album interamente composto e interpretato, uscito sul mercato francofono, colonna sonora dell’omonimo film The Hysterical Visionary Tour!. Dell’omonimo pezzo dell’album, nel febbraio 2006, la cantante Dolcenera ha arrangiato una versione italiana, dal titolo «Giusta o Sbagliata » incluso nell’album «Il popolo dei sogni». Al cinema ha scritto, diretto e interpretato Il nostro messia. Ha in preparazione il lungometraggio Felicità o Morte e LeDuc, ou la chronique d’un dieu. Ha girato E’ il tuo ultimo respiro (2010) e Il nostro messia (2008).
“La terra e il vento” di Sebastian Maulucci

Leonardo è il vento, fratellastro Riccardo, la terra, alla quale è ben ancorato. Il primo, alpinista, insegue i sogni delle grandi vette come il Nepal e l’Hymalaya. L’altro si occupa dell’azienda di famiglia a seguito della morte del padre. Si incontrano in Toscana, per una questione di eredità e “lottare” contro il perfido zio che desidera impadronirsi di una tenuta. La libertà di Leonardo viene messa a dura prova dal senso di appartenenza ad un territorio, quello delle campagne toscane che, nel film di Sebastian Maulucci, confligge con il senso di libertà di uno dei protagonisti. Tutto si complica quando Leonardo si innamora di Chiara, sorella di Riccardo, provocando l’ira di quest’ultimo. I due fratelli rappresentano due distinte personalità che, a loro volta, esprimono due diversi stili di vita. La solitudine delle alte vette e l’assenza di legami contro l’essere ancorati a qualcuno o qualcosa. Inseguire i sogni, oppure accontentarsi della quotidianità? Tradire o non tradire sé stessi e i propri valori, principi, desideri, inclinazioni? Come vivere e dove vivere? In nessun luogo e in tutti i luoghi contemporaneamente, oppure scegliere un solo luogo per tutta la vita, la tenuta nella campagna toscana. Leonardo e Riccardo, quindi, rimandano ad un diverso modo di crescere e di concepire la vita. Il regista Sebastian Maulucci tratteggia due tratti di personalità completamente diversi, con tanto di citazioni che è sempre piacevole rivedere.
Giudizio: lungometraggio che mette in risalto il paesaggio, quindi è dedicato a coloro che desiderano vedere un nuovo angolo di Toscana, a coloro che amano la montagna e agli psicologi che, grazie a questo film, possono analizzare un rapporto intrafamiliare tra due personalità completamente antitetiche che generano conflitti.